Chiesa di San Sebastiano
La chiesetta è stata edificata in ricordo della pestilenza
del XVI secolo. Nei documenti d’archivio è definito
“oratorio”. Il termine indica che, diversamente dagli
altri luoghi di culto definiti “chiese”, era custodito ed
amministrato da una “Scola” o “Confraternita”.
1609: il Conte Carlo Borri e il signor G. B. Lampugnano
posarono la prima e la seconda pietra, alla presenza del
Prevosto Orsino Spadense.
1646: dagli atti della visita pastorale del Cardinale
Monti risulta che l’altare era “…di forme eleganti,
separato da transenne in ferro e marmo dal resto della
chiesa…”.
1760: dagli atti della visita del Cardinale Pozzobonelli
risulta che l’oratorio di S. Sebastiano “è stato edificato
da tempo, abbastanza elegante nelle forme”, affrescato
“con stile per niente rozzo” con scene relative al
martirio di San Sebastiano.
1880: si sono succeduti vari interventi di manutenzione
e/o riparazione, gli ultimi lavori sono stati eseguiti nel
1949 come ricorda una lapide all’interno della chiesa.
1921: il Cav. G. Gagliardi vende al Prevosto Don Pasquale
Carnaghi l’arena con l’antica chiesa di San Sebastiano ed
il porticato addossato alla chiesa.
1933: viene benedetto il nuovo altare e la chiesa viene
aperta al culto.
1949: il pittore Natale Penati (1884 – 1955) esegue due
affreschi ai lati dell’altare maggiore relativi al
martirio di San Sebastiano.
La piccola chiesa è arretrata rispetto al ciclo stradale e
si affaccia su un modesto slargo. Si tratta di una
struttura ad unica navata, con abside semicircolare; la
copertura della navata è a botte. Lungo la navata sono
state ricavate due cappelle dedicate a San Giuseppe e alla
Vergine Maria.
L’edificio è impreziosito da raffinate decorazioni e da
affreschi e statue riproducenti santi. Di particolare
interesse sono le scene relative alla vita di San
Sebastiano illustrate sulla volta a botte: il ritrovamento
del corpo del santo da parte di alcune donne, la condanna
a morte decretata da Diocleziano, il santo nella gloria
del Paradiso.
La copertura del presbiterio presenta, raffigurati secondo
la classica iconografia, i quattro evangelisti; nel catino
absidale sono affrescate le tre virtù teologali.
La chiesa era retta dalla “Scola di San Sebastiano”,
soppressa nel 1786 dalle leggi eversive di Giuseppe II,
venne aggregata, dall’Arcivescovo Filippo Visconti, nel
1791 alla Scola del SS. Sacramento, incorporazione
avvenuta solo nel 1802.
Arch. Luciano Redaelli
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