Castelletto o villa
Corbellini
Del Castello si hanno le prime notizie intorno al IX – XI
secolo. Il borgo di Corbetta divenne possesso
dell’Arcivescovo di Milano con la denominazione di
“Castrum Sancti Ambrosii”. Corrado il Salico mise il
castello sotto assedio durante la guerra contro
l’Arcivescovo Ariberto d’Intimiano ma, come ci ha
trasmesso lo storico Wippone, lo abbandonò il 29 maggio
1037 a seguito di funesti presagi che lo indussero a
togliere l’assedio.
Successivamente con l’avvento dei Visconti nel 1270 Gian
Galeazzo ne ordinò l’ampliamento, e qui soggiornò attratto
dai piaceri della caccia.
Durante le guerre del Monferrato il castello ospitò più
volte i Duchi Matteo, Galeazzo Gian Galeazzo e Filippo
Maria Visconti, reduci dalle vittorie o in rotta per le
sconfitte.
Il ruolo difensivo del Castello, nodo della cintura
difensiva di Milano, venne mantenuto probabilmente fino
agli anni della dominazione spagnola. Nel XVII secolo,
quando ormai obsoleto per le nuove tecniche di guerra e
per la nuova situazione politica, venne quasi
completamente smantellato. Il materiale che lo costituiva
venne reimpiegato, come sovente accadeva, per la
realizzazione di una parte delle adiacenti ville Frisiani
e Borri.
La proprietà pervenne a seguito di vari passaggi al rag.
Guido Corbellini e poi ai di lui eredi.
Quello che oggi possiamo ammirare è dovuto agli interventi
di restauro ed ampliamenti operati dall’Arch. Piero
Portaluppi tra il 1940 ed il 1960.
La villa Corbellini si presenta assai articolata, non
determinando alcun cortile, ma è completamente circondata
dal giardino.
Il giardino è ricco di numerose specie arboree, alcune
delle quali pare acquistate dallo stesso Corbellini, che
lo realizzò tra il 1950 ed il 1970, impostandolo su
effetti scenografici tesi a valorizzare l’intero complesso
architettonico.
Arch. Luciano Redaelli
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