Villa Frisiani Olivares
Ferrario
La villa venne fatta costruire dai conti Frisiani, passņ
agli Olivares nell’Ottocento e nel 1941 ai Ferrario.
L’impianto architettonico č sicuramente del XVIII secolo
secondo uno schema architettonico inusuale. Infatti la
tradizionale pianta ad “U” ha ali laterali molto
distanziate tra loro e di altezza uguale a quella del
corpo centrale. L’effetto finale č di grande continuitą
tra le varie parti, continuitą sottolineata dalle fasce
decorative orizzontali che corrono su tutta la facciata e
dalle finestre identiche per dimensioni.
La facciata centrale ha un doppio ordine di sette archi a
tutto sesto, retti da colonne isolate che, al piano
superiore, poggiano sulla balaustra piena. Il porticato
del piano terra č coperto da una volta a botte lunettata
che sembra ricordare i modi costruttivi tipici
dell’architettura monastica cinquecentesca degli Umiliati,
che ha fatto ipotizzare l’esistenza di un edificio
precedente inglobato nella nuova villa. Non ci sono
comunque prove documentarie di questa ipotesi, basata solo
su analogie stilistiche.
Dallo scalone d’onore, una volta protetto da un cancello
barocco in ferro battuto, diviso in due rampe, si accede
al loggiato del piano superiore, coperto da un soffitto a
cassettoni lignei, una volta decorati da pitture ormai
scomparse. Il loggiato distribuiva i locali del piano
nobile, tra cui il grande salone centrale (ora sala
giunta) che si affaccia con un grazioso balconcino sul
parco retrostante. Nelle sale del piano terra sono
conservati alcuni camini di pietra e i resti di
decorazioni pittoriche e graffiti.
Attraversando il portico, si accede al grandioso parco di
forme libere all’inglese, realizzato da Alessandro
Olivares alla fine dell’Ottocento, inspirandosi al
giardino di via Palestro che si andava realizzando in quel
periodo su progetto di G. Balzaretti ed E. Alemagna. Il
parco, aperto al pubblico, č abbellito da un laghetto
artificiale dotato di una finta grotta retta da colonne
binate, da scalinate in pietra, con una statua del Nettuno
proveniente da una villa settecentesca demolita,
difficilmente identificabile.
Arch. Luciano Redaelli
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